Uno studio avanguardistico dimostra che nel nostro cervello ci sono neuroni selettivamente sensibili alla numerosità degli oggetti a prescindere dalla loro grandezza, forma o posizione, e responsabili di un ”senso del numero” analogo a quello dello spazio e del tempo. Le varie prove sperimentali condotte dal prof. Vallortigara - che vanno dall’analisi del comportamento allo studio di specifiche attività neuronali - mostrano l’esistenza di innate capacità matematiche in un ventaglio sorprendentemente ampio di specie animali; consentono poi di ricostruire il percorso storico-culturale che ha portato Homo sapiens all'elaborazione dei numeri astratti in parallelo a quella delle lettere dell'alfabeto: un ”salto simbolico” che ha generato le vertiginose complessità formali e concettuali della matematica contemporanea.
Giorgio Vallortigara, professore di Neuroscienze e Direttore del CIMeC, il Center for Mind/Brain Sciences dell’Università di Trento.
Bibliografia
Oltre che di numerose pubblicazioni specialistiche sulle riviste scientifiche internazionali, è autore di “Cervello di gallina”(Bollati Boringhieri 2005); L’evoluzione della lateralizzazione cerebrale, CLEUP 1994;“La mente che scodinzola” (Mondadori-Università, Milano, 2011- Finalista al Premio letterario Galileo), e “Divided Brains” con Lesley J.Rogers e Richard J. Andrew (Cambridge University Press, New York, 2013).In collaborazione con Vittorio Girotto e Telmo Pievani ha scritto pure “Nati per credere” (Codice, Torino, 2008)
A partire dagli studi giovanili sul cristianesimo antico, e in particolare sull’indirizzo gnostico, Filoramo ha realizzato nell’arco di oltre quarant’anni numerose pubblicazioni sulle diverse culture religiose e sulla storia delle loro tradizioni; è poi curatore di molteplici studi, tra i quali una Storia delle religioni che, in una serie di volumi, spazia dai culti dell’antichità all’ebraismo, dal cristianesimo all’islamismo, fino alle religioni dell’estremo oriente e a quelle precolombiane. Nella sua più recente pubblicazione (Ipotesi Dio, apparsa nei primi mesi di quest’anno), Filoramo va oltre l’orizzonte storico e s’interroga sul fenomeno religioso nelle sue molteplici varianti, dal politeismo al monoteismo e al panteismo. Affronta poi questioni sempre ricorrenti: l’insolubile dilemma del rapporto tra Dio e il male, il contrasto tra fedi religiose e ateismo, l’attuale pluralismo religioso, il dialogo tra riflessione filosofica e professioni di fede. Un groviglio di temi che lo porta a concludere che «l’ipotesi Dio costituisce un elemento non sradicabile dal nostro orizzonte culturale». Lo studioso italiano è dunque oltremodo competente per affrontare il tema della conferenza prevista il prossimo 12 ottobre all’USI: Monoteismi e violenza. Il tema è di particolare interesse in questo momento storico, singolarmente ambiguo: da un lato, il processo di secolarizzazione sembra produrre una sempre più diffusa indifferenza verso le fedi; dall’altro, il bisogno di credere vede una ripresa con l’apparizione di nuovi culti e nuove sètte, mentre tornano a manifestarsi forme di integralismo e di fanatismo che giustificano la violenza in nome di Dio.
Giovanni Filoramo, Dal 1993 è professore ordinario di Storia del Cristianesimo presso la Facoltà di Lettere dell' Università di Torino, e dal 2000 è presidente del Centro di Scienze delle religioni presso la medesima università.
Bibliografia
Ha scritto: Religione e Ragione tra Ottocento e Novecento. Roma-Bari, Laterza, 1985; I nuovi movimenti religiosi. Roma-Bari, Laterza, 1986; Le vie del sacro. Religione e modernità. Torino, Einaudi, 1994; Millenarismo e New Age. Apocalisse e religiosità alternativa. Bari, Dedalo, 1999; Che cos'è la religione. Temi metodi problemi. Torino, Einaudi, 2004; Il sacro e il potere. Il caso cristiano, Torino, Einaudi, 2009; La croce e il potere. I cristiani da martiri a persecutori, Roma-Bari, Laterza, 2011.