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21 LEZIONI PER IL XXI SECOLO
In un mondo alluvionato da informazioni irrilevanti, la lucidità è potere. La censura non opera bloccando il flusso di informazioni, ma inondando le persone di disinformazione e distrazioni. "21 lezioni per il XXI secolo" si fa largo in queste acque torbide e affronta alcune delle questioni più urgenti dell'agenda globale contemporanea. Perché la democrazia liberale è in crisi? Dio è tornato? Sta per scoppiare una nuova guerra mondiale? Che cosa significa l'ascesa di Donald Trump? Che cosa si può fare per contrastare l'epidemia di notizie false? Quali civiltà domineranno il pianeta: l'Occidente, la Cina, l'islam? L'Europa deve tenere le porte aperte ai migranti? Il nazionalismo può risolvere i problemi causati dalla disuguaglianza e dai cambiamenti climatici? In che modo potremo difenderci dal terrorismo? Che cosa dobbiamo insegnare ai nostri figli? Miliardi di noi possono a stento permettersi il lusso di approfondire queste domande, perché siamo pressati da ben altre urgenze: lavorare, prenderci cura dei figli o dare assistenza ai genitori anziani. Purtroppo la storia non fa sconti. Se il futuro dell'umanità viene deciso in vostra assenza, poiché siete troppo occupati a dar da mangiare e a vestire i vostri figli, voi e loro ne subirete comunque le conseguenze. Certo è parecchio ingiusto; ma chi ha mai detto che la storia è giusta? Un libro non può dare alla gente né cibo né vestiti, ma può fare e offrire un po' di chiarezza, contribuendo ad appianare le differenze nel gioco globale. Se questo libro servirà ad aggiungere al dibattito sul futuro della nostra specie anche solo un ristretto gruppo di persone, allora avrà raggiunto il suo scopo.
Yuval Harari, é nato in Israele nel 1976, Harari ha conseguito il dottorato di ricerca presso l'Università di Oxford nel 2002 ed è attualmente docente presso il Dipartimento di Storia dell'Università Ebraica di Gerusalemme. Nel 2019, in seguito al successo internazionale dei suoi libri, Yuval Noah Harari ha co-fondato Sapienship con suo marito e agente originale, Itzik Yahav. Sapienship è una società a impatto sociale con progetti nei settori dell’intrattenimento e dell’istruzione, il cui obiettivo principale è focalizzare il dibattito pubblico sulle sfide globali più importanti che il mondo si trova ad affrontare oggi.
Yuval Noah Harari ha tenuto discorsi programmatici sul futuro dell’umanità a Davos 2020 e 2018, sul palco della sala congressi principale del World Economic Forum. Discute regolarmente di questioni globali con i capi di stato e ha avuto conversazioni pubbliche con il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, il primo ministro olandese Mark Rutte e il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis. Harari ha anche incontrato il presidente francese Emmanuel Macron, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente argentino Mauricio Macri, il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier e il sindaco di Shanghai Ying Yong. Nel 2019, Harari ha incontrato l’amministratore delegato di Facebook Mark Zuckerberg per una discussione filmata sulla tecnologia e il futuro della società, e nel 2018 ha presentato il primo discorso TED in assoluto trasmesso da un avatar digitale. Harari originariamente era specializzato in storia mondiale, storia medievale e storia militare. La sua attuale ricerca si concentra su questioni macrostoriche come: Qual è la relazione tra storia e biologia? Qual è la differenza essenziale tra l'Homo sapiens e gli altri animali? Esiste giustizia nella storia? La storia ha una direzione? Le persone sono diventate più felici con lo svolgersi della storia? Quali questioni etiche sollevano la scienza e la tecnologia nel 21° secolo? |
LETTERE DALLA FINE DEL MONDO
Se le nostre convinzioni sul senso dell'esistenza sono state ormai del tutto archiviate dalle scoperte scientifiche, non possiamo liberarcene una volta per tutte e dare vita a un nuovo Illuminismo? O meglio, cosa possiamo dire ancora - attraverso il punto di vista della letteratura e della scienza, che in queste pagine viene come sublimato - sulla nostra natura, sull'identità e la memoria, sulle grandi domande esistenziali, e persino sul sesso, sull'arte, sulla possibilità di scrivere? L'irriverente, disincantato e lo stile di Massimiliano Parente - che non ha paura di essere preso sul serio né di non esserlo - si unisce ora allo sguardo limpido e pacato del neuroscienziato Giorgio Vallortigara, e il risultato è un epistolario squisito, un dialogo pieno di ironia e di sottigliezze, capace di sollevare domande significative e al tempo stesso di lanciare, con divertita premeditazione, inedite provocazioni al lettore. Dalla critica al nichilismo all'impostura della datazione "dopo Cristo", dal senso di credere in un dio alla consapevolezza scientifica del nulla cui tutto l'universo è destinato, dal sovrannaturale all'arte della verosimiglianza, dal sofisticato dualismo mente-cervello al libero arbitrio: queste lettere sembrano arrivare al termine delle cose, alla fine del mondo, per poi tornare indietro e dire a noi qualcosa del nostro tempo e del nostro futuro.
Giorgio Vallortigara, professore di Neuroscienze e Direttore del CIMeC, il Center for Mind/Brain Sciences dell’Università di Trento. Oltre che di numerose pubblicazioni specialistiche sulle riviste scientifiche internazionali, è autore di “Cervello di gallina”(Bollati Boringhieri 2005);
L’evoluzione della lateralizzazione cerebrale, CLEUP 1994;“La mente che scodinzola” (Mondadori-Università, Milano, 2011- Finalista al Premio letterario Galileo), e “Divided Brains” con Lesley J.Rogers e Richard J. Andrew (Cambridge University Press, New York, 2013).In collaborazione con Vittorio Girotto e Telmo Pievani ha scritto pure “Nati per credere” (Codice, Torino, 2008) |
HOMO SAPIENS E ALTRE CATASTROFI. PER UN' ARCHEOLOGIA DELLA GLOBALIZZAZIONE
Telmo Pievani, con grande capacità, racconta la meravigliosa storia dell'evoluzione umana, mostrando come l'evoluzione della nostra stessa specie, Homo sapiens, e dei nostri più vicini antenati, abbia seguito le stesse regole evolutive di tutti gli altri esseri viventi. Lo fa con estremo rigore intellettuale, ma senza quell'inutile gergo pedante così tipico dei testi scientifici formali.
Telmo Pievani, dopo la laurea in filosofia della scienza conseguita presso l'Università degli Studi di Milano si è specializzato negli Stati Uniti d'America, dove ha condotto ricerche di dottorato e post-dottorato in biologia evolutiva e filosofia della biologia, sotto la supervisione di Niles Eldredge e di Ian Tattersall presso l'American Museum of Natural History di New York. Dal 2005 al 2012 è stato professore associato di filosofia della scienza presso la facoltà di scienze dell'educazione e della formazione dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca. Ha ricoperto gli insegnamenti di epistemologia e di epistemologia evolutiva. Dal 2007 è stato vicedirettore del dipartimento di scienze umane per la formazione “Riccardo Massa” e vicepresidente del corso di laurea in scienze dell'educazione.
Dal 2012 è professore ordinario presso il Dipartimento di Biologia dell'Università degli Studi di Padova[2], dove ricopre la prima cattedra italiana di Filosofia delle Scienze Biologiche[3].Presso lo stesso Dipartimento è anche titolare degli insegnamenti di Bioetica e di Divulgazione naturalistica. Dal 2016 è Delegato del Rettore per la Comunicazione Istituzionale dell’Università degli Studi di Padova. Dal 2017 è Presidente della SIBE - Società Italiana di Biologia Evoluzionistica. È Socio effettivo dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti, per la classe di Scienze, Socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino per la classe di Scienze, Socio non residente dell’Accademia Olimpica di Vicenza, per la classe di Scienza e Tecnica. È autore di più di 230 pubblicazioni scientifiche nei campi della biologia evoluzionistica, dell'evoluzione umana, della filosofia della biologia e della filosofia della scienza generale. |
COSCIENZA: LE ORIGINI DELL' INTUIZIONE MORALE
Cos'è la coscienza? Come e perché nasce il nostro senso morale? Che origine hanno i valori socialmente condivisi? In questo libro Patricia S. Churchland, fra le massime neuro filosofe, affronta domande filosofiche e politiche fondamentali con gli strumenti della più recente ricerca scientifica, ripercorrendola storia dell'evoluzione dei mammiferi sociali e rintracciando le origini dei valori nella propensione all'attaccamento, alla cooperazione, alla cura, secondo una collaborazione fra natura e cultura di straordinaria potenza e flessibilità. L'autrice si avvale di molti studi, a partire dalla neurologia ma senza dimenticare antropologia e psichiatria, come nelle osservazioni sui casi di patologica assenza di moralità. E, naturalmente, si confronta in maniera costante con la millenaria tradizione della filosofia morale, riuscendo infine nella mirabile impresa di coniugare teorie innovative e divulgazione, rigore scientifico e godibilissima narrazione, ricca di aneddoti, casi, storie. L'idea che per capire la mente umana sia necessario partire dalla comprensione del cervello che la «ospita» è sempre più convincente.
Patricia Churchland, è una filosofa americana, che lavora allaUniversità della California di San Diego (UCSD) dal 1984. Attualmente è professoressa al Dipartimento di Filosofia UCSD, professoressa aggiunta presso il Salk Institute per gli studi biologici, e associata del Laboratorio di Neuroscienza Computazionale (Sejnowski Lab) presso l'Istituto Salk.
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LA COSCIENZA E' UN ISTINTO
Come si passa dai neuroni alla mente? Come è possibile che una “cosa” – un aggregato di atomi, molecole, sostanze chimiche e cellule – sia capace di esprimere il mondo vivido che abbiamo nella testa? Michael Gazzaniga presenta qui un riesame complessivo di quanto la scienza ha scoperto finora in materia di coscienza.
L’idea che il cervello sia una macchina, comparsa secoli fa, ha indotto a immaginare il rapporto tra mente e cervello in forme che continuano a paralizzare gli studiosi. Gazzaniga è convinto che quel modello funzioni a rovescio: il cervello è capace di costruire macchine, ma non può essere ridotto a una macchina. Le scoperte più recenti inducono piuttosto a rappresentarlo come una federazione di moduli indipendenti che operano in parallelo. Capire come la coscienza possa emergere da un’organizzazione di questo genere ci aiuterà a definire il futuro delle scienze del cervello e dell’intelligenza artificiale, fino a gettare un ponte sul baratro che si apre tra il cervello e la mente.
L’idea che il cervello sia una macchina, comparsa secoli fa, ha indotto a immaginare il rapporto tra mente e cervello in forme che continuano a paralizzare gli studiosi. Gazzaniga è convinto che quel modello funzioni a rovescio: il cervello è capace di costruire macchine, ma non può essere ridotto a una macchina. Le scoperte più recenti inducono piuttosto a rappresentarlo come una federazione di moduli indipendenti che operano in parallelo. Capire come la coscienza possa emergere da un’organizzazione di questo genere ci aiuterà a definire il futuro delle scienze del cervello e dell’intelligenza artificiale, fino a gettare un ponte sul baratro che si apre tra il cervello e la mente.
Michael Gazzaniga, è direttore del SAGE Center for the Study of the Mind presso l’Università della California (Santa Barbara) e membro dell’American Academy of Arts and Sciences, della National Academy of Medicine e della National Academy of Sciences. Nelle nostre edizioni ha pubblicato Human. Quel che ci rende unici (2009) e La coscienza è un istinto (2019).
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