L’orizzonte della ricerca scientifica è definito dai problemi che i vari specialisti, delle differenti discipline, si propongono di affrontare ed eventualmente risolvere. I limiti della ricerca sono interni alla ricerca stessa; ma cambiano al mutare delle tecniche che vengono via via escogitate per procedere verso questioni sempre più impegnative che però accendono anche speranze di risoluzione. L’immagine della ricerca non è fissata una volta per tutto, ma è intrinsecamente dinamica. Orizzonti e limiti possono infatti cambiare quando si verificano rivoluzioni scientifiche. PS.: il titolo di questa conferenza è volutamente ispirato al volume di Carlo Maria Martini “Orizzonti e limiti della scienza“, Cortina editore. La conferenza di Chiasso è anche un omaggio a una delle più belle e significative figure della cultura “milanese“, specie soprattutto perché si è trovato a lavorare in una prospettiva tipicamente laica.
Fra le sue più recenti opere: Di nessuna chiesa (Raffaello Cortina, 2005), Prometeo, Ulisse, Gilgamesh. Figure del mito (Raffaello Cortina, 2004), Introduzione alla filosofia della scienza (Bompiani, 1994).
Il tempo è sempre stato un mistero e tutt’ora rimane tale. Dalle riflessioni di Sant’Agostino alla scienza contemporanea la civiltà è tornata continuamente a interrogarsi sul tempo e a dubitare di quella percezione temporale che intuitivamente ci sembra così evidente. Percorrendo la storia della cultura occidentale, appare chiaro che il tempo ha molti volti: quello assoluto della fisica newtoniana, quello relativistico di Einstein e quello, evanescente, della attuale fisica quantistica; quello sempre diverso delle tante riflessioni filosofiche – dagli Stoici dell’antichità, a Kant, a Bergson…, via via, interminabilmente. Forse c’è un unico volto del tempo del quale possiamo parlare consapevolmente: il tempo sempre cangiante della nostra situazione esistenziale, il tempo della vita, quello di cui siamo fatti.
Franco Zambelloni, docente di filosofia e saggista
Bibliografia
Ha scritto: Lo specchio vuoto. Libro per giovani in cerca di buone maniere e Il pittore travestito. Undici disegni di Imre Reiner.
Vivere insieme: relazioni sociali nella società globale
Oggi grazie alla rete possiamo entrare in contatto con persone in ogni parte del globo e intrattenere relazioni ben al di là degli spazi tradizionali. Un mondo globalizzato che coinvolge strutture sociali e processi mentali. Questa nuova realtà porta le dimensioni dell'individualità e dell'identità, della sicurezza e della solidarietà a modificare i problemi della vita in comune.
Piero Amerio,docteur de recherche all'Università di Parigi e professore di psicologia sociale e di psicologia di comunità all'Università di Torino. È membro del Consiglio Italiano per le Scienze Sociali e presidente della Società Italiana di Psicologia di Comunità. Nel 1996 gli è stato conferito a Montréal il premio alla carriera dalla Association Internationale pour la Diffusion da la Recherche en Psychologie Sociale. Fra le sue numerose opere, Teorie in psicologia sociale (1992); Fondamenti teorici di psicologia sociale (1995); Forme di solidarietà e linguaggi della politica (1996); Il senso della sicurezza (1999); Psicologia di Comunità (2000).
Bibliografia
Fra le sue numerose opere, Teorie in psicologia sociale (1992); Fondamenti teorici di psicologia sociale (1995); Forme di solidarietà e linguaggi della politica (1996); Il senso della sicurezza (1999); Psicologia di Comunità (2000).
La musica è un prodotto del cervello, che elabora le vibrazioni dell’aria prodotte dagli strumenti musicali. La musica non è nell'orchestra, è nel cervello di chi ascolta. Sentire (e fare) musica attiva una vasta rappresentazione, non verbale ed estranea a mediazioni razionali, di centri cerebrali dell'emotività. Il significato della musica è nel suono. La musica suscita reazioni fra le più intense dei meccanismi nervosi delle emozioni. Quando la musica prende possesso dello spazio, siamo in un altro mondo. La musica esprime l'interiorità che il linguaggio non può comunicare. Ad essa sono sensibili i bambini già a pochi giorni dalla nascita. Le neuroscienze cognitive studiano i meccanismi nervosi della meraviglia della musica.
Arnaldo Benini,nato a Ravenna nel 1938, è docente di neurochirurgia e neurologia all'Università di Zurigo. Ha pubblicato, tra gli altri, saggi su Mieczyslaw Minkowski, su Vesalio, sulla fisiologia del dolore di Cartesio, sul medico napoletano D. Cotugno, che per primo ha descritto la sciatica, su Oliver Sacks. Ha curato l’edizione italiana di due libri di Karl R. Popper. Nel 2009 pubblica Cosa sono io. Il cervello alla ricerca di sé stesso (Garzanti).
Bibliografia
Ha curato l’edizione italiana di due libri di Karl R. Popper. Nel 2009 pubblica Cosa sono io. Il cervello alla ricerca di sé stesso (Garzanti).