Quando i suoi danni vengono alla luce, è ormai troppo tardi per le sue vittime.
È il frutto di odio per sé stessi, di risentimento, di senso di inferiorità e mancanza di autostima. L’invidia agisce come un veleno lento e corrosivo, ledendo dall’interno il tessuto vitale di chi ne è il bersaglio. L’invidioso osserva la vita altrui, avendo la convinzione che se l’altro, ha di più in termini materiali o anche spirituali, è perché non lo merita quanto lui, senza far conto che la ricchezza interiore profonda (benessere, felicità, forza morale, capacità intellettuali e spirituali). La persona invidiosa spia di nascosto sparge calunnie e gode della distruzione dell’altro. Perché lo scopo di chi invidia è la distruzione dell’oggetto per cui prova risentimento. L’invidioso può essere ricco, possedere molte cose, avere successo nella vita, ma tutto questo non basterà mai a sedare la sua frustrazione interiore. L’invidia può giungere fino al delitto, sia fisico che psichico. Luca Mombelli
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